Quarto libro 3°Lettera Alla cortese attenzione del sesso


Alla cortese attenzione del sesso

Dovrebbe essere acqua in bocca.

Ma invece è tutto sexy. Dal grembiulino per uso domestico, (il lattaio ti vedrà conturbante), la camicia da notte, (il partner non resisterà a strappartela di dosso),la camicetta da giorno, (il vigile, distratto non ti appiopperà multe, ma ti offrirà proposte), gli slippini detti tanga, un filo insomma che non copre le pubenda, ma le arrossa e le irrita, le giarrettiere, uhahuh, che segano la coscia, i reggiseni che push up anche quel che non c’è, la borsetta a tracolla che dondolando sa di peccato, l’orologio con lancette procaci che segnano solo le ore calde, le lenzuola profumate alla fragola da mangiare, i piatti e i bicchieri allusivamente porcelli.

Anche il pane, fatto a filone che ricorda, a suo modo, il pene.

Un trionfo dell’eros che da ruspante diventa ossessione. Ma senza mai nominare la parola preservativo!

La società sì è svegliata dal pregiudizio, dal delitto d’onore e vuole celebrarlo sto sesso!

E i mass medi attuali non ne perdono l’occasione, soprattutto i giornali femminili, che fanno a gara con consigli che mi sanno di sconceria.

Ma meglio aprire il sacco, parlarne che zittirlo.

Che ci ha pensato la Chiesa fino ad ora a mettere il naso  nel nostro letto!

Stimolata la clitoride dell’attenzione, si procede, nella nostra società, alla messa in atto della tragedia.

Una volta volavano le cicogne ma i fagottini crescevano nella paura dell’anormalità, della propria sessualità bandita, negata.

“Non guardarti, non toccarti, non scoprirti.”

Non amarti giacché non ti appartieni.

La vergogna dominava incontaminata.

Si vociferava nella mia scuola, secoli fa, di come erano impastate le creature, scapola o anca di Dio?

Spuntati dalla terra, nascosti nella pancia delle donne o portati al mondo da Babbo Natale. O da Gesù stesso.

Ah no, poi si finiva col dire, dalla cicogna che li trovava sotto ai cavoli. A merenda!

Non si potevano immaginare il padre e la madre propri impegnati in una copula, orrore, limite da non oltrepassare, che loro non dovevano avere rapporti sessuali, seppur benedetti dal telegramma papale.

Ma si sentivano, nel pensiero osceno di questi poveri genitori costretti al pudore e al silenzio del corpo, fremiti  misteriosi, purpurei che a malapena si nascondevano. E che si tramutavano in angoscia di figlio che aveva avuto la sfacciataggine di prefigurare l’amore dei genitori.

La giovinezza, l’incoscienza, i costumi, la tradizione, l’imbecillità imperante  che chiamerei obnubilamento della mente, pretendevano un pesante pedaggio: la verginità della donna, un capitale, da far pesare e da mostrare nel lenzuolo macchiato di sangue sbandierato alla finestra degli sposi, dopo la prima notte di nozze e la furberia ammiccante dell’uomo masculo, che invece collezionava e ne diceva, scalpi di pube.

Qualcuno evidentemente allora doveva mentire…. Se le donne erano tutte vergini, gli uomini con chi se la facevano?

Capisco ora di non aver mai goduto, in pace con la mia coscienza, orgasmi consentiti.

Sono stati, complessi più che amplessi i miei bollori naturali ma ineducati!

Che la morale mi vedeva e mi giudicava!

Quella morale, bava di lumaca sporcava l’onore. Ti metteva in guardia, ti allertava!

Puttana eri, non signorina di bei modi e di sani principi quando l’emozione e il rossore di un bigliettino trasformato in appuntamento di carezze e di languidi, sospirosi baci, ti scompigliava l’ombelico e diventava sano desiderio di carne.

Come se le puttane fossero da disprezzare. Ma che fanno di diverso dalla gente non puttana?

Assolutamente nulla. Ognuno vende la merce che ha, in sto mercato di mondo.

Quando ti indicano le carriere, scegli dal mazzo la più congeniale, quella che si addice alle tue inclinazioni, non esaltano terra terra, la parte di te stessa che ti promette tanta strada?

Che ti provocherà consensi e magari accettazione nel consesso sociale?

Che ti farà sentire integrata, che ti offrirà la sicurezza del conto in banca, la tv a colori, premi ed onori?

Già, ma l’onere in cambio è pesante.

Bene, a disposizione mi si perdoni, ho il dito penna e anche io mi offro a pagamento. E’ questa l’unica giustificazione mia, perché anche io mi vendo.

Le puttane non accettano bustarelle, non sono corrette nell’animo, danno la loro parte migliore. Fatto finito, senza elucubrazione mentali, che qualcuno giustamente, chiama invece, seghe. A faccia scoperta.

Loro sanno cos’è il sesso discinto dall’amore. Non mentono come la gente fa, come noi facciamo. Bugiardi, solo per convenienza.

Noi siamo soltanto guardoni della vita, a loro confronto.

Ci masturbiamo di nascosto sapendo di sconvolgere, mettere in disordine l’angolo così perfettino, così perbene, quello vicino al camino dove le nostre mamme, bruciano il peccato della menzogna.

Falli, vagine testicoli, ovaie, orgasmi caprini.

Non più libido, fisiologica, che sussulta dalle viscere, che cresce nel sangue e ti scoppia nel cervello. Di notte.

Ovvero quando ti senti complice irretito da una povera anima identica alla tua e irridi degli altri che non sanno il tuo segreto.

Il tuo desiderio di una sana scopata.

Non me la sono mai potuta permettere fino ad ora, che ho trent’anni.

Il mio guardiano, Cerbero, interiore mi blocca, mi occlude qualsiasi sporco anelito.

Non posso, mia madre mi vede, Dio mi vede, le suore che mi hanno diseducato mi vedono. Quelle maestre inibite tutto pater e gloria e un avemaria con giaculatoria di castità e privazione inorridirebbero!

Il costo del sesso, non il prezzo. Le regole attuali di comportamento oggi  sono intrise dalla persecuzione poco intelligente della religione,  che pigia sul freno della frustrazione e tutto diviene malattia.

Eccitazione sterile, coiti che tradiscono il sacro.

Angoscia, stress, deprivazioni tattili e depravazioni allo scoperto. Violenza al proprio corpo.

Dopo la repressione la regressione all’amore bestiale.

Tutti ci stanno. Basta la frusta, lo stivale nero, il bisonte e il coccodrillo del sesso che diventa perversione poiché negato.

Fauci spalancate che pretendono la gabella di un rinnovato vigore.

Un momento magico ma non passione.

Ora che i tempi stanno cambiando, non più schiavi di privazione ma di eccesso, non più liberi di inventare, scoprire, ma coatti da Kamasutra raffazzonati, appettiamo un frutto, una speranza dall’albero del male. Uscito finalmente dalla sua bara oscura.

Rigogliosamente fiorito e non più pudibondo.

Ma la nostra origine è marcia dall’inizio.

Adamo ed Eva si divertirono e dall’incesto dei loro figli, abbiamo appreso pagine di storie che hanno condizionato gli evi, i periodi, i pensatori e gli ignoranti.

La malizia, rapace ad avventarsi nel doppio senso, delle parole, delle barzellette laide, degli incubi che nascevano sogni, degli sguardi finalmente discinti, dei pizzicotti sul boffice che diventa verbalmente culo, delle palpate che non possono essere più solo carezze, delle mani che possono lordarsi, dell’anima messa a riposo opacatamente svogliata, ci distoglie dalla trasparenza.

Che ancora non abbiamo imparato davvero cosa sia bene, cosa sia male, cosa siano la celebrazione e le pene d’amore, giacché facciamo solo confusione, che l’amore stesso non lo conosciamo. Sappiamo o di sua privazione o di suo eccesso.

Sul nostro grembo, asciughiamo un anonimo liquido seminale.

Che per ora è solo grigio.

E non bianco di sapere.

E non rosso di libertà, di esser quel che siamo.

Alla cortese attenzione è un libro di lettere che ho scritto nel 1976, mai
pubblicato…

Informazioni su Rosanna Marani

@RosannaMarani Per sapere chi sono stata http://it.wikipedia.org/wiki/Rosanna_Marani http://www.storiaradiotv.it/ROSANNA MARANI.htm Per sapere chi sono...chiedimelo Il mio motto Possiedo da spendere la sola moneta del mio sono. Ho investito il mio ero e non so se il mio sarò, potrà fruttarmi l'interesse ad essere.
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6 risposte a Quarto libro 3°Lettera Alla cortese attenzione del sesso

  1. Evaporata ha detto:

    Cara Rosanna hai per caso sbirciato nei miei diari segreti?

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  2. Rosanna Marani ha detto:

    Con il terzo occhio? Forse, ma credimi di notte e in assoluta buona fede, trentacinque anni fa…..

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  3. alfredo1930 ha detto:

    Ciao Rosanna mi hai sbalordito con il tuo pot attenzione al sesso.Sincero e veritiero.Lo commenterò e telo invierò dal mio blog

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