Lavoravo per TMC. Il mio capo era Luigi Colombo. Mi lasciava libera di pazzeggiare nei miei servizi. In studio conduceva con Josè Altafini una trasmissione sportiva che all’epoca era molto seguita. Ed era uno spasso, credetemi, seguirla per l’arguzia dei conduttori. E per il contenuto altamente professionale realizzato dai miei colleghi.
Orbene Maradona Marameo nacque perché il campionissimo era in silenzio stampa. Dato che non desideravo arrendermi, (con i silenzi stampa ho sempre avuto da ridire!), aggirai l’ostacolo chiedendogli una intervista muta. Alle domande avrebbe dovuto rispondere solo con gesti.
Beh, mi disse subito di sì. Incredibile se ci ripenso. Qualcuno disse che era stata una genialata. No, è stata un divertimento. E le foto di Maradona Marameo finirono su Sorrisi Tv E Canzoni, con l’allora direttore Gigi Vesigna.
Agli albori della mia carriera come prima giornalista sportiva, a La Gazzetta dello Sport, i pareri dei colleghi e degli appartenenti alla “casta” sulla “introduzione” di una donna in un mondo maschile chiuso e impenetrabile come quello dello sport e soprattutto del calcio, erano discordi. Pochi a favore, molti, moltissimi contro.
Ho ritrovato questi ricordi datati 1974.
1974/2024 Un bel lasso di tempo. E qualcosa, solo qualcosa che è meglio di niente, è cambiato per chi ha proseguito nella sua affermazione femminile nel giornalismo sportivo.
Per me, ormai solo spettatrice di come va il mondo, invece è cambiato molto.
Proprio nel 2024 La Gazzetta dello Sport con la penna veramente speciale di Serena Gentile, mi ha dedicato una splendida intervista sul suo magazine Sportweek il 9 marzo e la Giuria del Premio Aldo Biscardi presieduta dai figli Antonella e Maurizio, ha ritenuto di assegnarmi il Premio alla Carriera, durante una magnifica serata a Roma il 25 marzo.
Essere ricordati alla mia età, è un privilegio come ho detto. Ed io voglio godermelo tutto.
Pranzo di Gala e…di Gola per festeggiare i miei 50 anni di carriera a La Gazzetta dello Sport, al Magna Pars Da Noi In Restaurant accolti dall’impeccabile Barbara Rohner, GM del Magna Pars L’Hotel a Parfum.
Grazie al Presidente Rcs Urbano Cairo, al Direttore de La Gazzetta dello Sport Stefano Barigelli, al Direttore Sportweek e Vice Direttore de La Gazzetta dello Sport Pier Bergonzi, alla giornalista Serena Gentile, al giornalista Nino Minoliti, ai miei figli Andrea Celentano e Gabriele Celentano Apra’.
#magnapars #10aprile2024
Aperitivo d’entrèe con mio figlio Gabriele Celentano Apra’, Nino Minoliti, Barbara Rohner, Serena Gentile
Con mio figlio Andrea Celentano, Serena Gentile, Barbara Rohner
Tutti insieme a festeggiarmi: Urbano Cairo, Stefano Barigelli, Pier Bergonzi, Serena Gentile, Nino Minoliti, Barbara Rohner, Andrea Celentano, Gabriele Celentano Apra’
Urbano Cairo mostra la bellissima intervista di Serena Gentile che mi racconta, uscita su Sportweek
Tra due Numeri Uno: Urbano Cairo e Stefano Barigelli
A tavola non s’invecchia mai. Da sinistra: mio figlio Andrea Celentano, Barbara Rohner, Serena Gentile, Stefano Barigelli, io, Urbano Cairo, mio figlio Gabriele Celentano Apra’, Nino Minoliti, Pier Bergonzi
Urbano Cairo con mio figlio Gabriele Celentano Apra’
Urbano Cairo con mio figlio Andrea Celentano
Torta scoppiettante
Leggo con Urbano Cairo la scritta dolcissima “Rosanna Rosa N1” sulla torta davvero squisita, preparata dall’eccellente Chef Andrea Alfieri
Foto di gruppo con la torta: Urbano Cairo, Stefano Barigelli, Pier Bergonzi, Serena Gentile, Nino Minoliti, Barbara Rohner, Gabriele Celentano Apra’, Andrea Celentano
La dedica del Presidente Urbano Cairo
La dedica del Direttore de La Gazzetta dello Sport Stefano Barigelli
La dedica della bravissima giornalista autrice dell’intervista Serena Gentile
La dedica della GM del Magna Pars L’Hotel a Parfum Barbara Rohner
Le dediche di tutti i convenuti sulla intervista del mio Sportweek da collezione: Urbano Cairo, Stefano Barigelli, Pier Bergonzi, Serena Gentile, Nino Minoliti, Barbara Rohner, Gabriele Celentano Apra’, Andrea Celentano che mi hanno emozionato e commosso
Testimoni per me Gianni Rivera e Marina Minicuci e per Vincenzo Ludovico Peregrini, il Signor No e Francesca Calvelli.
Tra gli ospiti Gino Palumbo e Candido Cannavo’, direttore il primo, de La Gazzetta dello Sport e futuro direttore il secondo, de La Gazzetta dello Sport.
Premio Aldo Biscardi II edizione – Roma 25 marzo 2024 in diretta su circuito Netweek.
Presentano la serata Antonella Biscardi, Carlo Paris e Marco Civoli. Partecipano oltre al Presidente del CONI Giovanni Malagò, Silvia Salis, Max Giusti, presidente anche della giuria, l’attore Luigi Pisani, Marco Amelia, Campione del Mondo 2006, la pluricampionessa mondiale di pattinaggio artistico a rotelle Rebecca Tarlazzi, Gioia Masia rappresentante del calcio femminile, Attilio Parisi – Rettore Università di Roma Foro Italico, Iacopo Volpi direttore di Raisport, Guido D’Ubaldo Presidente OdG del Lazio.
I rappresentanti della Giuria Federico Buffa, Novella Calligaris, Darwin Pastorin, Simonetta Pattuglia, Andrea Paventi, con Maurizio Biscardi e Vittoria Castagnotto la squadra degli opinionisti del Processo di Biscardi e la giovane band Cosmonauti Borghesi in un mix che riflette la filosofia del premio, tra tradizione e innovazione.
Il Cuore energetico di Massimiliano Ferragina, opera unica per ogni premiato, verrà consegnata da un personaggio noto nel mondo del giornalismo, dello sport, della comunicazione e dello spettacolo unendo fra loro, nello spirito del premio, coloro che trasmettono doti di fairplay, comunicazione, corretto impatto sociale, culturale e originalità.
Con il patrocinio del CONI.
Premio alla Carriera – Rosanna Marani
“…Per aver, nella sua lunga carriera, rappresentato un giornalismo popolare e innovativo, originale coniugando passione, storia, intuito e spontaneità.”
Rosanna Marani: “Io non mi sento pioniera, lo sono. È un dato di fatto”
INTERVISTA ESCLUSIVA
Rosanna Marani, prima giornalista sportiva donna in Italia e prima giornalista donna della Gazzetta dello Sport, confessa che all’inizio della sua carriera non si sarebbe mai immaginata di raggiungere un successo simile, nonostante la sua passione e la sua determinazione a “non accettare i ‘no’ come risposta”
“Chiaro che io sono probabilmente nata determinata, io non accetto i ‘no’. Sentirmi dire ‘no, non può fare la giornalista sportiva donna alla Gazzetta dello Sport’, beh quella è stata la molla che praticamente mi ha scaraventato in alto” racconta così Rosanna Marani la sua folle corsa destinata a rompere il soffitto di cristallo, ovvero quella barriera invisibile che fino a quel momento aveva precluso alle donne la possibilità di diventare giornaliste sportive.
Era il 1973 quando la 27enne Rosanna riesce a intervistare Gianni Rivera, in silenzio stampa da ben sei mesi, guadagnandosi la possibilità di lavorare per la tanto agognata Gazzetta dello Sport. Un successo unico nel suo genere, che ha permesso a Rosanna di entrare negli albi della storia come prima giornalista sportiva donna in Italia. Un traguardo che ha aperto la strada a centinaia di donne, che dopo di lei hanno visto il loro sogno di una carriera nel giornalismo sportivo diventare sempre più raggiungibile. Per potersi guadagnare un posto alla Gazzetta, Marani ha dovuto dimostrare di essere straordinaria e di riuscire in un’opera in cui fino a quel momento gli uomini avevano fallito.
Per questo, ma non solo, quando Rosanna Marani si definisce “pioniera, come dato di fatto“, non è possibile contraddirla. Ancora oggi, 51 anni dopo da quell’intervista, il suo nome compare nel Famedio della Gazzetta dello sport, tra quelli dei fondatori, dei direttori, delle firme più prestigiose del quotidiano.
Grazie a Greta Beccaglia che mi ha sorpreso con due “nomination” che davvero non conoscevo né tantomeno mi prefiguravo.
È successo che si è aggiudicata a novembre, il 1º Premio Giornalistico per la sezione TV del 1º Concorso GianFranco Civolani, presentando il filmato che mi racconta.
Complimenti, tutti quelli che ho, a questa fantastica giornalista.
Ed è altrettanto fantastico essere ricordate, alla mia veneranda età!
I miei travestiti di Rosanna Marani. Quando il calcio era un gioco! E serio!
Sto digitalizzando montagne di Vhs! I miei servizi per TMC, con Luigi Colombo mio capo, e per Odeon, la mia rubrica, Cavoli a merenda, inserita nella trasmissione Forza Italia di Carlo Tumbarello, geniale produttore e autore, con Fabio Fazio, Walter Zenga, Maurizio Mosca, Cristina Parodi, Roberta Termali e Vittorio Feltri. Tra gli autori anche il bravissimo Nicola Forcignanò.
Che lavorone! Per ora mi accontento di una summa, I miei travestiti, un pastrocchio di interviste in maschera con tanti protagonisti del calcio degli anni 80. Un filmato presentato al Meeting di Ischia.
Ma che allegria! È straordinario rivedere come ci si divertiva insieme. Non pare neppure un lavoro! E quanti aneddoti riaffiorano. E quanti ricordi da backstage!
I calciatori (e qualche direttore di quotidiano sportivo e qualche presidente di squadra di calcio e un collega) degli anni 80 parlano di calcio ironizzando su se stessi. Si svestono di presupponenza e si travestono da zuzzurelloni con me per la TV.
Li cito in ordine sparso Diego Maradona, Nicola Berti, Walter Zenga, Luigi Radice, Luigi Maifredi, Alberto Bigon, Piero Dardanello, Candido Cannavò, Tonino Carino, Giovanni Galeone, Gianluca Pagliuca, Vittorio Chiusano, Andrea Mandorlini, Jürgen Klinsmann, Ruud Gullit, Toninho Cerezo, Gianluca Vialli, Roberto Mancini, Emiliano Mondonico, Marcello Lippi, Giordano Bruno, Franco Scoglio, Massimo Brambati, Giuseppe Incocciati, Luigi Corioni, Roma Calcio, Giovanni Trapattoni, Costantino Rozzi, Pietro d’Elia, Ernesto Pellegrini, Gianfranco Zola e Napoli calcio.
Ah, e anche la mia Giulia che partecipò con la sua classe e con Andrea, mio figlio, alla realizzazione della favola di Natale con Ruud Gullit quale primo Babbo Natale Nero della storia.
Caricherò ogni mio servizio della mia carriera sul mio canale Youtube.
Ed ecco alcune foto tratte dal filmato. La qualità è quella che è. Ma mi accontento.
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