La notte è il rifugio della poesia
La notte
La notte
Cavalca a pelo
La sfumatura del giorno
La notte
Cavallo nero
Imbizzarrito
Libero
Di varcare i confini
Gli ostacoli del consueto
La notte
Froge selvagge
Che annusano
L’odore di vaniglia
L’odore di muschio
Profumi d’amore
Fragranza
Del peccato
Di non aver peccato
A sufficienza
Puro languore
Assoluta malizia
Acquolina di vagito
Saetta di pensiero
La notte
Si inalbera
Nel silenzio
Rombante della luna
Testimone occultata
Del piacere
Di esistenza
Attenta ad ascoltare
Il minimo grido dell’anima
Che si contorce
Nel suo tormento
E pur accecata
Assordata
Dal dubbio
Intravede nel buio
La balugine del senso
Sente il fragore del significato
Della vita
La notte
Socchiude le fessure
Tocca palpa ricordi
Di sprazzi
Di lampi
Di attimi pieni
Furiosi
Rotondi
Tremanti
Imprigionati
Nelle sue tagliole
Per non lasciarli
Frusciare sciatti nel tempo
La notte
Seppur ferita
Dai graffi
Del cuore
Non si arrende
Consola
Chi si issa
View original post 44 altre parole
Mia cara,
non era nei miei programmi intervenire in questi giorni nel tuo Orto prezioso. L’altra mia attività – quella che mi dà da vivere – in questo periodo mi lascia quasi neanche il tempo per dormire qualche ora…
Ma come fare, dannazione, quando mi sciorini certi testi, certi vertici espressivi, davanti ai quali solo due cose si possono fare: stare in silenzio, stupiti e ammirati. Oppure prendere parola, così come si prende la parola a una cerimonia importante, per significare meglio la propria partecipazione.
Questo testo, se non erro, è originariamente del 2012, e devo dire che nelle mie escursioni in cerca di “ortaggi maturi”, mi era bellamente sfuggito. Non si sta mai abbastanza attente, questi tempi agitati e frettolosi ci impediscono di cogliere a volte il meglio della vita.
Ora l’hai riproposto, e ancora mi domando come diavolo ha fatto a sfuggirmi, dal momento che già dal titolo doveva attrarre la mia attenzione. La particolarissima armonia tra Notte e Poesia, che tu ricordi un po’ a commento (tu di solito estremamente parca di commenti sul tuo lavoro: “la notte è il rifugio della poesia”) è da sempre tra i miei temi preferiti.
Basterebbe l’incipit:
“La notte
Cavalca a pelo
La sfumatura del giorno…”
che ci proietta subito verso un delirio di immagini, di figure in movimento, uno stream of consciousness fluente e illimitato.
Da questa tua lirica si coglie in pieno il tuo uso – spregiudicato e sensuale – della metafora, e del simbolo icastico, mai ambiguo o ermetico. Questa è la tua originalità, quella di essere perfettamente “informale” – come un taglio di Fontana, dicemmo una volta – e nello stesso tempo perfettamente oggettiva.
I richiami alla coscienza percettiva delle tue parole, ordinate apparentemente solo da una concatenazione armonica, musicale, creano nel lettore attento, non superficiale, un chiasma abbagliante tra forma, suono, simbolo tipografico, e senso, significato, narrazione. Tra ragione, percezione ed emozione.
Ma il bello è che anche il lettore di superficie, o frettoloso, viene raggiunto dal raggio laser emotivo del tuo eloquio, come dimostrano i tanti commenti e entusiasmi “comuni” che raccogli, Poetessa.
Questa “Notte” secondo me è una dimostrazione teoretica del tuo discorso poetico, in essenza. E comunque una delle più belle composizioni che hai scritto fino ad ora.
Tua
Marianna
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Come sempre, cara Marianna. mi.. centellino le tue parole una seconda volta dopo averle.. bevute tutte d’un fiato. Per poterti ringraziare con un.. grazie rotondo e pieno!
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Francesco Casuscelli @facasus
Un magnifico canto poetico alla poliedrica bellezza de La notte
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LA NOTTE-ROSANNA MARANI
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Poesia La notte
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La notte di Rosanna Marani – Musica di Bruno Bavota
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