Sapor di elisir non di cicuta
Ho da sempre cercato
L’orgasmo dell’anima
La sua libidine
Il suo coito
La sua copula
Il suo amplesso
Convesso
In ogni dove
In ogni come
Complesso
Ottuso
Colluso
Concavo
Della mia carne e spirito
Cavo
Nella mia vita
E non li ho trovati
Li ho soltanto
Sentiti
Avvertiti
Patiti
Bramati
Desiderati
Agognati
Or so che esistono
Or so che insistono
Tali languori
Sapori
Odori
Quel battito
Quel tocco
Del fiocco
Di furore
D’amore
Di purezza
Di sensuale richiamo
Rimpallo
Rimando
Di entusiasmo sballo
Sono tutti sospiri
Respiri
Causa ed effetti
Che scorrono
Dentro e fuori
La mia pelle
Imbelle
Con palpitanti affetti
Abitano nella musica
Colonna sonora del tempo
Che rende il mio corpo
Il suo tempio
Che eccita
Educe
La poesia
Dell’essenza mia
Mi rende viva
Vivace
Vitale
Appaga
Il mio spirito
Fatale
Evviva
La mia sfiancante
Ricerca costante
E’ finita
Terminata
Compiuta
Ormai è
Sapor di elisir
Non
Di cicuta
…..semplicemente……meravigliosamente……”Rosanna!!!”
CHE DIRE DI PIU’!!!!?????
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A te, musa ispiratrice di questa poesia!!!! Il tuo buongiorno ha dato natività e il fiato al suo vagito!
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Esattamente sapor di elisir. Finalmente. Per noi del: o tutto o niente. L’arrivo appaga più del viaggio perchè un’altro viaggio ci aspetta.
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Ecco il nuovo viaggio, ecco la nuova direzione da seguire. Grazie
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Quando della natura, il peso il corpo sente, “mentre momento di tuberi amari se ne ciba” e di tutto il verde e il fiore fa veleno; sentirsi annebbiata mente, tossico il momento, e, ancor mancare
l’aria dentro il pneumo,fallito il pulsar di spinta al cuore, non si sa più cosa pensare: se altre verdi vallate visitare o stare col ricordo appeso al filo e di nutrire quello,or, come di cordone in placenta sistemato, pronto a nutrire e prestar nuovo sconosciuto stesso affetto.
Ora che chiusa in assi di Cartesio ,or che ti vedi in costante o rete che sale e scende come fa l’economia e la borsa detta qual momento; è l’esistenza che viene messa in mostra; allora, l’analizzi, e nulla te costa, tranne che vagliare proprio vita: e vizi, dolci d’essa o foss’anche amari. Quando vomito vien su col tal parole grevi di scurrilità che cerchi scatenarti d’inventarti qual non sei presentandoti sì chiara nel linguaggio come fosse questo a tal liberatorio da riempirti tutta e d’inondazione tratta per esser stata ,forse,sì, tanto maltratta:abbattendo quanto il Petrarca e il Dante ebber da dire verso colei che tanto onesta pare.Or mi vien voglia lesto consolare con mia parola che forse sa d’intruso nel voler stare in un che loco mio non è, perchè sconosco,ma, per esser a volte io invogliato d’alone puro che ne fa l’affetto; perchè, quello che cerco,sento io in mano, come oro, come pepite,che solite, esse giaccion lontan da me e non so dove che a me dan ricchezza dentro l’alma mia e cuore e dar tale richezza sentimento poi ad altri senza alcun compenso ma solo per amor al,car,prossimo voluto, come virtuale, e sconosciuto approccio di corpo o coito empatico goduto senza nulla condizione stesa e scritta, quando per mani assieme stese in altri ameni luoghi fiori fan ricerca a farne intingoli, licor ed elisir, perchè ruffiani si prontano al traghettar dal vero al sogno e al pianto..per affetto.
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Cara Rosanna, finalmente la tua amarezza si ubriaca di dolcezza.
Un abbraccio
Mistral
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Sono volatile come fumo di spirito, e cirri celesti vedo e colgo come indicar bel tempo e nuova primavera, e richiamo e risposta ed echi sento vibrar , e faccio miei perchè quanto m’è dolce ch’io non sappia dire.E allor mi tieni già fermo nel verbo che fuori esce libero al pensier, già mi stringi palmo, a buona conoscenza, già m’hai patteggiato con la tua penna ;e io comprendo quanto bella sia anche se triste or anima tua.
Ma valgo tanto poco, e non son io quel che me presento al quadro ch’io espongo.Disparo son per stelle nato, anco se mio cuor da supernova stella, il genere mi tien non son fin quando.Giusto tu sappia , quanto ad altre piaggie legato a costa ,quanto io lo sia,!! Anche se io chiedo quando al navigar varco, almen di canto di sirena che n’namori,a giusto consolar anima gnuda con quel gran desio che spira core.Paura non fan le tue parole m’addolciscono qual fossero viole,me chiedo allor che fare e la cosa più certa che incontro vien ed è di certa d”inganno regalar non m’è concessa ma pura confidenza ed amicizia come se foss’io amante e solo al volo prestar tuo sentimento e poi sparire perch’io al vero non esisto, e niente mi fa che non sia fantasma schietto.
Ma tu dimmi,sì, che tu sei Musa,perchè il tuo vagar,cosa ricerchi che ti spinge?Vedro intra tramezzo quanto sdegna sia, sento quanto occorre a te per tua esistenza, perchè mi mi,chiedo comunque così ,poi.cotanta spinta,ebben son quì per far di nostra conoscenza la vicinanza che tanto v’è richiesta e insiem concessa.
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Forte ,molto penetrante ,questo elesir ,il corpo lo agogna ma se l’anima è chiusa non saprà mai il vero valore , una volta capito con il tempo è questo l’elesir per la vita .
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Verissimo, prima il volo dell’anima poi, a seguire l’abbraccio del corpo a quel volo!
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Rondinotto ,proprio proprio, or or, volato, lunga la corda del suo primo volo, anche se freddo e stanco per le poche piume, s’allieta nel sentir che l’aria contra è forte e calda, che gli si scalda anche forte il core.
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Si… ora posso volare lontano e dentro al mio cuore, senza sentir ne peso ne dolore
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Oh!! meraviglia quanto sentir il caldo nelle mani, saper di dentro cosa ch’or tu stringi,cosa; non vedi, ma tu, qualcuno,o l’emission d’un fiato a vela d’onda che lenta pacata a calma come in bonaccia ferma, natante, dondolarsi quando già procella stanca. L’anima sua trovar e del suo cor ch’aperto, a don l’omaggia .
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Si all’amor l’omaggia,
questa è parola molto saggia.
ma solo all’amor sincero,
quello vero
che nasce dentro
il proprio dentro
e che fa il tuo esistere contento.
Solo per quell’amor totale
vale l’attimo e la pena
di respirare,
fiatare,
essere spirito e carne
e carne e spirito
mescolati insieme
avvinghiati
fusi e conclusi
senza distanza alcuna
senza spazio ne tempo
sospinti soltanto dal vento
tra il sè e l’altro da te
che è il nodo della radice
di cui non puoi fare senza
quella radice tua
che ti lega
a lui o a lei
d’appartenenza
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questo Elisir è stupendo Rosanna, ma voi siete tutti dei meravigliosi poeti!!!!! Ma che ci faccio io in mezzo ai voi che avete il dono di scrivere quello che avete nel cuore attraverso i versi!!!!!!
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Ci fai ci fai…
qui bene ci stai
e sai perchè?
Perchè
questo nostro stesso comune linguaggio
parli
ed il tuo cuore ha della poesia
non i i tarli
ma il suo sublime lignaggio
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grazie ❤
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Smile
love of love
nascosta figura che conoscenza rendi, oltre non rinunci ad assapor lingua che frusta la parola amore come di batterista su tamburo quando scivola accordo e tintinnio ,che musica cosa che vola, in sal di danza ,ed or si sposa ,che unisce, non solo vesti bianche o d’esse seta, ma cuor che bolle e batte, come sia grancassa o tambur tonante, e desio di calma cerca, per sentir pagato quanto regna.
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Tutto quel
Che ho scritto
Ho detto
Confermo
Or qui mi fermo
Esausta sfinita
Felice contenta
Di sentire esausta e sfinita
La mia essenza
Perchè anche questa
Estenuante stanchezza
Tale a spirosa brezza
Fa parte del resto di vita
Vissuta
Grazie
A te
Che hai riempito
Della grazia dei tuoi versi
E del fraseggio
Me ne hai regalato
Omaggio
Questo mio oggi
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Passo doppio
ho preteso troppo, se l’ora di veduta sera or galoppa , ti lascio alla bisogna e al tuo riposo.Anco se ai fianchi tuoi oggi son poggiato io ringraziar te devo; quanto cara vorrei esser flyante e te trovare ma son solo fantasma e in loco stare e li parlar d’amore tanto, non posso io volare fino a te, anche se mia fantasia ti ha avuta a dire e sentirti più d’ognaltra cosa che nel cuor .Ti lascio allor ai tuoi sogni belli e alla serata che ti ruban quel tuo cuor caldo,nei pressi romanticare d’un camino e un pò di vino a raccontarti un pò del tuo passato(sperando anch’io d’esser portato quale ricordo di una buona notte a te augurato e di sentirti presto o di vederti anche nel sogno ma con tanto effetto).Buona notte, sei meravigliosa, non parli tanto, me, basta dica solo una parola,che tempo non sentivo, chiamasi amore.
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……………………..sempre sconvolgente….
e l’anima si appaga!!!!
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Ciao Miki. Si, serve appagamento totale, altrimenti è scarso, scarno. Non vale!
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All’angolo disteso,giù dal passo,riparato per il forte freddo,sento investirmi caldo che vien su pel cielo;
da Riccioli D’or, ch’han meraviglia, mi soffian su fosse primavera, e l’alito a sentir fossero baci. Che far allor me chiedo, ora posso anch’io fantasticare? di fate ch’ancor arrivano in me dentro? Sento d’essere investito dal calore amore, che quasi a brivido per schiena me si trafigge, come sentir d’un corpo a lato caldo. Come in talamo grande a ricompensa dove ogni minuto si spende conro l’altro e mai si vorrebber lasciar di belgiacere e considerarsi tutto d’uno con tutti i suoi rumori e anche umori con i colori l’ansie all’anse prese senza dimenticar quanto del gusto ungere le parti a pinzimonio grasse, sentirne il profumo, uguale a notte mentre luna cala ciglia e dà riposo.
Questo mi commenteri come pagazio non scarno ma gonfio ancor per fine arrivare a quel totale che poi vale,M’ora il tutto in mio pugno stare.Lontano dal reale ma ch’aizza core,come nubi nere fan tempesta.. ma il Sol della ragione vaniscenza porta seco lontano a l’orizzonte e tutte l’acque sue, ferventi voglie, nasconde al suo sparir con suo calor lontano dentro l’onde.
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E’ oggi ora
in quest’attimo
primavera
ch’arrivò ieri
sul far della
beata sera
quando stanca sfinita
di frenesia finita
prima di chiudere gli occhi
delle tue parole
rilessi i rintocchi
mi han tenuto
la notte compagnia
come nenia malia
ch’ho bevuto il senso
io penso
ch’ho saputo
sentito
il suo chiaro e nascosto
amato
gradito
significato
tale magnifico libero
natante tonno
prima di sprofondare
nel mio sonno
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Ricciolo d’oro
Sano loco
riparo
intemperia sfugge,
quando il salve arriva; voce
di donna subito cara,
per foga di senso.
Causa,
della bisogna mia sentirla.
Sentire cosa scorre rosso suo
quel suo calore
che addolcisce mio
che libera di briglie mio cavallo
donando fantasie e sogni ancor
quando suo trotto bizzarro
a corsa verso valle verde
ognor lui và.
Praterie, riserve,
che secche rigermoglio danno
per lacrima cosparsa al manto e
copiosa al pianto
donando
nuovo fiore e nuovo amor.
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Rinascere
come nuovo fior
o nuovo amor
della vita sa
di gustoso sapor
che insito in sé ha
e ogni giorno
ogni secondo attimo
di essere battito
porta bagliore di luce
che al cor sangue conduce
al nuovo riluce
di seme piantato
nella emozione
di terra germogliato
e ancora non colto
appare sembrato
perché la piccola gemma
che sboccia
prima di fare bisboccia
detta la sua condizione
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Pensi che profumi abbian barriere..?.. vanno su per le narici invadono e occupano lo spazio loro, prurificano, piacciono.Amano silenti.
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No i profumi
non hanno barriere
nè muri se sono puri
Il mio profumo sa di vaniglia
la mia pelle scompiglia
una goccia sui polsi
una goccia sulla nuca
una goccia sulla fronte
e un chicco d’ombelico
perchè te lo dico
che al mio passaggio
si intuisca l’assaggio
che sui miei passi lasci
una scia delicata
di profumo di donna
che vuol essere amata
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Voglio guardare la
dove sorge il sole
sperare che la notte
non possa spegnere la luce.
Profumi del giorno nuovo
certezze
le tue carezze.
Voglio guardare dove sorge il sole
prima di dormire
il fresco della luna
cullare i sogni
che nessuno può rubare
pensarti
Voglio guardare la
dove sorge il sole
sperare che la notte
non possa spegnere la luce.
Profumi del giorno nuovo
certezze
le tue carezze.
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Che delicatissima poesia Noemi! Brava… e grazie di essere scesa nell’agone, in questa singolar di poesia, tenzone!
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da voi imparo! Grazie Rosanna
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Ecco, è così che si fa……
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Poesia Sapor di elisir non di cicuta
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Ancor m’è nero
quel passaggio caro
poi che striato di polvere le stelle
lasciatomi tuo d’intriso umore,
qual nebulosa “d’astri”,
ch’ora si mira qual lontana stare
e quei puntini
fosser dei quarzo quanto suo brillio.
Lungi quant’abbia
di mio pensar pretesa
d’arrecar travaglio in
seno a dolce mente pura
onde l’elaborare
le vien meno e mal sicura
e di suo core apporto
lacrima a paura.
E poi di tanto ancora un sol parlare
come un cullar che ingiovanisce il core,
Quinci,allora,perchè,dell’ombra mia?
Forse per un dirlo arrivederci,o
forse più che non si può dire?.
Manch’io posso svelar
tal mio segreto perchè
lontano sosta all’antro
ove sogna il core,tanto
ch’io lo stesso smarrirmi,vado a dire.
Forse un risentire tal lamento
quando nell’erba cotta
veleno fa scalpore;
quando nel mio intra follia
tarda la fiamma a stare,
come per fine,
s’agita lei non più sicura
lingua a voler dir di me;
qual sia l’aspetto e il nero
ch’è nel cielo,tal sensazione
di quanto sia
quel gelo
duro e buio.
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L’ha ribloggato su L'Orto di Rosannae ha commentato:
Ho da sempre cercato L’orgasmo dell’anima
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